Discreto

IV settimana T.O.

La consegna del Signore Gesù ai suoi discepoli conferma quanto viene sottolineato ed evidenziato dall’autore della Lettera agli Ebrei: <ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare i sandali e di non portare due tuniche> (Mc 6, 8-9). Davanti ai discepoli del Signore Gesù che portano l’annuncio della liberazione e della guarigione nessuno avrà bisogno di ripetere le parole di Mosé: <Ho paura e tremo> (Eb 12, 21). Il modo di presentarsi degli annunciatori del Vangelo, per quanto investito di un reale <potere> (Mc 6, 7), non è certo uno <spettacolo terrificante> (Eb 12, 21), ma, al contrario, assolutamente discreto. Ormai il Signore si rivela nel nostro oscuro quotidiano portandovi la <Luce gentile>, come amava ripetere il beato Newman! Il peso della sua presenza non si impone in alcun modo, anzi, secondo la consegna del Signore Gesù ai suoi apostoli, la sua compagnia è capace persino di indietreggiare con chiarezza, ma senza alcuna minaccia: <Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro> (Mc 6, 11).

Il Vangelo non è solo un contenuto, ma è veramente uno stile la cui caratteristica inconfondibile è il suo essere discreto e sereno in e come <Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele> (Eb 12, 24). Il mistero della Chiesa è così delineato nella sua essenzialità e nella sua interezza, tanto da rendere assai più comprensibile quanto viene detto nella prima lettura: <voi non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola> (12, 18-19).

Nulla di terrificante e nulla di mirabolante in quella che è la testimonianza dei discepoli del Signore, ma un semplice percorrere la strada degli uomini permettendo loro di aprirsi con libera semplicità, ad un incontro possibile e mai imposto: <Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì> (Mc 6, 10). Le parole con cui il Maestro delinea, non solo il contenuto, ma soprattutto lo stile dell’annuncio del suo Vangelo, dovrebbero rappresentare ogni giorno un vero luogo di discernimento per rettificare ogni eccesso di zelo e per consolidare ogni ricerca appassionata di farsi presenti alla vita di tutti senza mai imporsi a nessuno e in nessun modo. L’arte dell’annuncio non è mai strategica, ma è assolutamente discreta per salvaguardare sempre e al massimo, la libertà di accoglienza di una parola che, se viene veramente da Dio, non può che toccare il cuore dell’uomo liberandolo da ogni timore e aprendolo così ad un di più di fiducia e di serenità.

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