Efficace

I settimana T.O.

La nota con cui la Lettera agli Ebrei caratterizza la Parola di Dio definendola <viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio> (Eb 4, 12), diventa ancora più chiara se posta in relazione con quanto ci viene raccontato dal vangelo fino ad assumere una colorazione medico-chirurgica. Ciò che avviene ancora una volta lungo il mare con il gesto della chiamata di Levi a farsi discepolo di Gesù e, soprattutto, quello che avviene <in casa di lui> (Mc 2, 15), ci fanno cogliere nel Signore una capacità e una volontà medica che continuamente lo spinge a rivolgersi non ai <sani>, ma a coloro <cha hanno bisogno del medico> (2, 17). Il Maestro che chiama dei discepoli o che accetta di accogliere il desiderio di questi a diventarlo, prende i tratti del medico che sa stare, con immensa competenza e tenerezza, al capezzale di un malato. Solo questa vicinanza permette, infatti, di accompagnarlo nella sua malattia senza mai perdere la speranza di poterlo infine guarire per la vita o per la morte.

Di questa “novità” si fa testimone la fine riflessione dell’autore della Lettera agli Ebrei che reinterpreta, nella medesima linea terapeutica, anche la figura sacerdotale così cara al nostro inconscio religioso sempre attivo: <non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi> (Eb 4, 15). Sempre la prima lettura ricorda come e quanto <non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto> (4, 13). A partire da questo testo possiamo ben immaginare ciò che avviene nel cuore di Levi, figlio di Alfeo, mentre viene raggiunto, proprio come un lampo a ciel sereno, dalla parola del Signore Gesù: <Seguimi> (Mc 2, 14). Non una parola di più, non una parola di meno!

Forse era questo l’unico linguaggio al quale un esattore delle tasse non solo era abituato, ma l’unico cui era sensibile: efficace, tagliente, senza nessuna possibilità di tergiversare. Come per i pescatori del lago di Galilea, anche per il pubblicano e l’esattore delle tasse, la parola di Gesù giunge al cuore della propria intima verità e la salva. Questa capacità di Gesù gli viene proprio dal fatto che <egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa> (Eb 4, 15). Il Signore Gesù non solo ci conosce profondamente, ma ancor più efficacemente, comprende radicalmente i sentieri del nostro cuore e, perciò, proprio come un medico, è capace di arrivare al nocciolo delle nostre segrete malattie per guarirci. Allora, l’esortazione con cui si conclude la prima lettura, si dimostra assolutamente valida non solo per ciascuno, ma pure in ogni momento della nostra vita: <Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno> (Eb 4, 16).

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