Attendere… la mano

23 Dicembre T.A. –

La nascita del Battista è l’aurora della nascita del Salvatore e le parole con cui Luca conclude questo racconto già ci fa entrare nel mistero di Cristo Signore: <E davvero la mano del Signore era con lui> (Lc 1, 66). Sembra che una mano accompagni e guidi la vita del Battista fin dal momento della sua nascita… persino da prima! Mistero di elezione, certo, ma anche profezia di una possibilità che si dona per ciascuno di noi nella misura in cui accettiamo che la presenza di Dio informi la nostra vita fino a farne un’espressione della sua presenza in mezzo al mondo, al cospetto dei nostri fratelli e sorelle in umanità. La docilità di Giovanni ad entrare nel flusso della storia accettando fino in fondo il suo posto diventa segno di ciò che può e deve significare per noi accogliere il dono della vita come un’occasione imperdibile di diventare discepoli.

Giovanni, che sarà chiamato ad essere maestro e iniziatore del Signore Gesù presentandolo al mondo come l’Agnello che non viene a giudicare ma a salvare, si presenta come un bambino che si lascia accompagnare e guidare dalla mano del Signore tanto da diventare <l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate> (Mal 3, 1). La tradizione iconografica orientale presenta il Battista come un uomo alato non perché sia disincarnato, ma perché alleggerito dal peso di un’eccessiva preoccupazione di se stesso che rischierebbe di inchiodarlo a se stesso. Al contrario Giovanni è un uomo profondamente libero come una nave non bloccata all’ancora del passato, ma gioiosamente in navigazione e le cui vele sono riempite dal vento del futuro, dagli appelli di Dio. La parola di Elisabetta è il segno di una coscienza grave di ricevere un figlio come dono do ridonare e non da trattenere: <No, si chiamerà Giovanni> (Lc 1, 60).

Il tempo della gestazione di Giovanni nel seno di sua madre diventa il tempo di una profonda conversione di Elisabetta e di Zaccaria chiamati ad andare oltre il loro stesso desiderio di fecondità. Se il bambino che nasce è il segno dell’esaudimento delle loro preghiere è, altresì, l’invito a la sfida ad andare oltre le proprie preghiere per aprirsi a qualcosa che sia più vasto persino della propria angoscia e del proprio desiderio. Il momento in cui tutti si riuniscono <per circoncidere il bambino> (1, 59) coincide con il momento in cui in Elisabetta e Zaccaria qualcosa viene profondamente tagliato per dare spazio a qualcosa di inatteso e di completamente nuovo. Alla fine di questo tempo di Avvento sembra che la Parola di Dio ci inviti a porci una domanda seria e impegnativa circa tutto ciò che in noi è da <fondere e purificare> perché la nostra vita possa essere affinata <come oro e argento> (Mal 3, 3). Accogliamo su di noi la mano del Signore che ci guida, diamo spazio dentro di noi alla mano del Signore che continuamente ci riplasma.

1 commento
  1. vincenzo ariano
    vincenzo ariano dice:

    Spirito Santo guidaci nel mistero di una sfida che ci conduce oltre le nostre preghiere per aprirci a qualcosa di più vasto persino della nostra angoscia e del nostro desiderio. Vieni, Signore Gesù!

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