Cammina
XIX settimana T.O. –
La promessa con cui il Signore Dio sigilla la sua storia con il popolo appena salvato suona in questi termini: <perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà> (Dt 31, 6). Questo è il testamento spirituale di Mosè e questo sarà il testamento del Signore Gesù alla fine del vangelo di Matteo: <Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo> (Mt 28, 20). Pertanto, questa promessa diventa ancora più chiara alla luce delle parole dello stesso Signore Gesù nel vangelo di quest’oggi in cui si incrociano due discorsi. Il primo verte sull’accoglienza del Regno con in cuore l’atteggiamento di un <piccolo> (Mt 18, 4). Il secondo ci riporta all’immagine stupenda del buon pastore che si fa rivelazione del cuore stesso di Dio: <Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda> (18, 14). Sant’Ambrogio così supplica: <Vieni, senza farti aiutare, senza farti annunciare; ora, sei tu che io attendo. Non prendere la frusta. Prendi il tuo amore; vieni con la dolcezza del tuo Spirito. Non esitare a lasciare sui monti queste tue novantanove pecore. Sulle cime dove le hai poste, i lupi non hanno accesso>[1].
Mettendo insieme le suggestioni di questi testi possiamo dire che non abbiamo nulla da temere perché il Signore non solo cammina con noi, ma continuamente cammina pure davanti a noi e, come il buon pastore che va in cerca della pecora perduta, non solo ci fa strada, ma adatta il suo passo a quello della pecora più lenta… al passo del più <piccolo>. Proprio come quando si va a passeggio con un bambino si è naturalmente portati a seguire il suo ritmo per renderlo felice e insegnargli a gioire del fatto di poter camminare. Così il Signore si comporta con ciascuno di noi. Mentre Mosè si rende conto di avere portato a compimento la sua missione presso il popolo non trova da dire altro se non questo: <Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire…> e aggiunge che se egli non potrà attraversare il Giordano con il popolo nondimeno <Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te> (Dt 31, 1-3).
Le parole che Mosè rivolge al titubante Giosuè sono rivolte, in realtà, a tutti i piccoli: <Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo> (31, 8). Come fanno notare i rabbini, nelle Scritture l’invito a non temere e ad avere fiducia ricorre per 365 volte, una per ogni giorno dell’anno! Non temiamo di essere piccoli, non temiamo neppure i nostri inevitabili e talora necessari smarrimenti, il Signore ci cerca, ci trova, ci consola… non abbiamo che da fidarci fino ad affidarci. Questa esperienza di un Dio che cammina non solo con noi, ma persino davanti a noi non solo dovrebbe radicalmente rassicurarci, ma pure dovrebbe darci la forza e la gioia di condividere questo dono di consapevolezza di una radicale compagnia con tutti coloro che fanno strada con noi.
1. AMBROGIO, Commento al Salmo 118, 22, 27.
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