Chiaramente
XXVI settimana T.O. –
La decisione degli abitanti di un innominato villaggio di samaritani che non accolgono il Signore Gesù e motivato: <perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme> (Lc 9, 53). Ma accanto a questa chiara presa di posizione che genera una reazione non molto diversa di Giacomo e Giovanni, c’è quella dell’Altissimo che non si lascia mai piegare né contaminare dalle nostre logiche elitarie ed escludenti. Lo possiamo cogliere nelle parole di Zaccaria dove troviamo un’affermazione di rara intensità e capace di dare un respiro assai nuovo al modo di sentire e considerare la relazione tra Israele e gli altri popoli: <Anche i popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l’un l’latro: “Su andiamo a supplicare il Signore…> (Zc 8, 20-21). La reazione del Signore Gesù alla richiesta di Giacomo e Giovanni di dare una bella lezione a quanti si sono rifiutati di accoglierli è assai forte: <Si voltò e li rimproverò> (Lc 9, 55). È necessario maturare nella capacità di rispettare non solo i cammini degli altri, ma di accettare che i tempi e i modi di questi cammini abbiano una ritmica diversa da quella che ci sembra giusta o cui siamo abituati da parte nostra.
Un testo del Concilio Vaticano II non solo si fa interprete di questo atteggiamento di apertura inclusiva e radicale verso l’altro, ma rimanda ad una necessaria conversione cui ogni giorno come discepoli siamo chiamati: <La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo nelle religioni [non cristiane]. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socioculturali che si trovano in essi. >1.
1. Nostra Aetate, 2-3.
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