Amati

XXX settimana T.O. –

L’apostolo Paolo sembra non avere nessun dubbio: <Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù nostro Signore> (Rm 8, 38-39). Queste parole possono diventare per noi l’occasione di una verifica rigorosa di quelli che sono i nostri sentimenti reali nei confronti della nostra relazione con il Signore. La domanda che risuona nella prima lettura richiede una risposta che sia assolutamente personale e, per molti aspetti, unica: <Chi ci separerà dall’amore di Cristo> (8, 35). L’apostolo Paolo cerca di dare e di condividere con i discepoli che sono a Roma la sua esperienza e la sua risposta, ma a ciascuno di noi riviene il compito di dare una risposta che sia espressione della personale persuasione di quanto la presenza di Cristo nella nostra vita possa illuminarla fino a cambiarla radicalmente. Lungo questa giornata potremo chiederci se veramente possiamo fare nostra la conclusione così bella e forte dell’apostolo: <Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati> (8, 37). La domanda si fa terribilmente chiara ed esigente: <Ci sentiamo amati?>.

A questa nostra interrogazione interiore possiamo accostare quella che sembra turbare fino a far sanguinare il cuore di Cristo Signore: <quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!> (Lc 13, 34). Sottrarsi all’amore è uno dei misteri più difficili da comprendere del nostro modo di reagire alla vita tanto da sembrare non solo il più strano, ma pure il più innaturale. L’immagine che il Signore Gesù offre di sé – quella di una chioccia che raccoglie i pulcini – è molto umile ed è magnificamente toccante. L’amore materno di Dio è tanto forte da renderlo debole e tanto grande da renderlo stolto per noi. Le scelte di Gesù non sono ispirate dalla paura, ma da una decisione incontrovertibile di amare sino alla fine: <Andate a dire a quella volpe… non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme> (13, 33).

Perché mai non rispondere dolcemente e fortemente alla Parola di Dio che da esortazione può trasformarsi nel nostro concreto vissuto in serena e fortificante contemplazione: <Dio è per noi chi sarà contro di noi?> (Rm 8, 31). L’Onnipotente, l’Eterno, il Vivente, il Padre è per noi e mai sarà contro di noi: non ci insegue, non ci tormenta, non ci spia, non ci attacca, non ci aspetta al varco, non concepisce strani e temibili disegni per sorprenderci in fallo e farci arrossire. Non solo Dio è per noi, ma è persino al nostro fianco e per quanto le nostre strade siano intricate e talora così incomprensibili persino a noi stessi, Dio è dalla nostra parte e si pone a custodia della nostra crescita accompagnandone amorevolmente i passi più indecisi e quelli più avventati. Tutto il contrario di quella notizia forse fatta arrivare a Gesù attraverso i buoni servigi dei farisei direttamente da Erode per costringerlo, magari, a togliersi dai piedi visto che era solo da poco riuscito a liberarsi del Battista.

2 commenti
  1. don Michele Sozzani
    don Michele Sozzani dice:

    Solo per ringraziarvi per quello che siete e per spezzare e condividere con noi ogni giorno il pane della Parola.
    Un ricordo reciproco nella preghiera.

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  2. Marielle
    Marielle dice:

    ” Infinitamente più di ogni altra cosa …è il nome segreto dell’ Amore ” ( Christian BOBIN )

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