Incontri
Visitazione della B.V. Maria –
Una delle caratteristiche particolari e toccanti di tutto il vangelo secondo Luca sono i molti e intensi incontri che segnano la vita del Signore Gesù. Questa disponibilità – si potrebbe parlare persino di passione- ad “incontrare” non solo segna, ma sembra persino precedere la vita del Salvatore. I primi due capitoli del Vangelo di Luca ci mostrano un Dio che si vuole fare incontro all’umanità visitandola in quelle che sono le situazioni più significative e normalmente più dolorose. Per questo Zaccaria viene visitato da Gabriele come avverrà per Maria e per i pastori che vegliano nella notte. Nella Visitazione si vede come chi è veramente visitato e trasformato dalla visita del Signore non può che mettersi in cammino in tutta <fretta> verso la <montagna> (Lc 1, 39). Questa montagna può ben significare la vita dell’altro per raggiungere il quale si esige la fatica di un viaggio interiore che è sempre un esodo. Il mistero della Visitazione è un modo per suggerire ad ogni credente quanto, la storia della salvezza, passi attraverso l’incontro che si concretizza negli incontri che segnano la nostra vita.
L’incontro e l’abbraccio di Maria ed Elisabetta è profezia non solo del segreto abbraccio e riconoscimento prenatale tra il Verbo di Dio e il Precursore Giovanni, ma tra tutte le dimensioni e le realtà della nostra esistenza. È, infatti, questa capacità di relazione che ci costituisce come persone umane interiormente lavorate dallo Spirito che in Maria genera – nella carne e secondo la carne – lo stesso Verbo eterno del Padre. Come afferma giustamente Francesco di Sales: <È caratteristico dello Spirito Santo, quando colpisce un cuore, cacciarne ogni tiepidezza. Egli ama la prontezza, ed è nemico degli indugi, dei ritardi nell’adempiere la volontà di Dio> Per questo <Maria si alzò e andò in fretta>. Troviamo nel tempo che precede la stessa nascita del Signore Gesù gli stessi verbi che dominano i racconti della risurrezione e ritmano ogni avventura di discepolanza. Lasciamoci non solo incantare, ma profondamente contagiare dall’atteggiamento di Maria, lasciando che lo stile di Dio diventi il nostro stesso stile: andare incontro senza mai aspettare, né tantomeno aspettarci che sia l’altro a fare il primo passo per venirci incontro.
Il primo a fare un passo nei nostri confronti è il Signore stesso che, secondo l’esultante profezia di Sofonia, <in mezzo a te è un salvatore potente> tanto che <Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia> (Sof 3, 17). La conseguenza di questo atteggiamento del Signore nei confronti della nostra umanità è tratteggiata dall’apostolo Paolo quando esorta e ci esorta: <amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiare nello stimarvi a vicenda> (Rm 12, 10). Una domanda sorge spontanea dal nostro cuore: <Come sarebbe possibile tutto ciò?>. La risposta sembra essere adombrata nella nota discreta ma importantissima che, accanto a Maria, Elisabetta, Giovanni e lo stesso Gesù, ci ricorda la presenza di un quinto – forse il primo – protagonista di ogni visitazione: <fu colmata di Spirito Santo>. Lo Spirito Santo ha già ricolmato Maria nel momento dell’annunciazione e si dona a ciascuno di noi come principio dei tempi nuovi il cui segno distintivo e il sigillo di autenticità non è altro che un modo nuovo di incontrarsi… di visitarsi… di abbracciarsi… di amarsi.
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