Staccarsi
XIII Settimana T.O. –
Portiamo ancora nel cuore le emozioni forti di ciò che è avvenuto sul Moria e sentiamo tutto il dramma di una libertà da conquistare continuamente al cospetto non solo del proprio cuore ma persino nella propria relazione con Dio, ed ecco che vediamo Abramo misurarsi con la morte di Sara: <poi si staccò dalla salma e parlò agli Hittiti: “Io sono di passaggio in mezzo a voi.”> (Gen 23, 3-4). Ciò che Abramo ha imparato sul monte Moria è una lezione che segna e illumina tutta la sua vita: la capacità di sapersi staccare fino a permettere alla vita di andare oltre. E così il funerale di Sara sembra permettere finalmente il matrimonio del figlio tanto desiderato e finalmente liberato: <si prese in moglie Rebecca e l’amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre> (24, 67). Nel vangelo di seguito alla guarigione di un paralitico troviamo la chiamata di Matteo. Così spiega Ambrogio di Milano: <Dopo la guarigione del paralitico ecco la misteriosa vocazione del pubblicano. Il Cristo gli da l’ordine di seguirlo, non con un passo materiale, bensì col cambiamento del cuore. E quest’uomo, che fino a quel momento aveva tratto avidamente il suo profitto dalle merci, che sfruttava duramente le fatiche e i pericoli dei marinai, lascia tutto per una parola che lo chiama. Lui che prendeva i beni altrui, abbandona i propri beni. Lui che stava seduto dietro il suo ‘terribile’ banco, cammina con tutta l’anima dietro il Signore. E prepara un grande banchetto: l’uomo che riceve il Cristo nella sua dimora interiore viene saziato di delizie senza misura, di sovrabbondanti gioie. Quanto al Signore, entra volentieri nella sua casa e si mette alla tavola apparecchiata dall’amore di colui che ha creduto. Ma ecco che si accende la cattiveria degli increduli… e nello stesso momento si rivela la differenza fra i sostenitori della Legge e i discepoli della grazia. Fermarsi alla Legge è come provare una fame senza rimedio, essendo a digiuno; accogliere interiormente il Verbo, la Parola di Dio, riceverla nell’anima, è essere rinnovati dall’abbondanza del cibo e della sorgente eterni>1.
Il Signore Gesù è venuto ad accompagnare la vita concreta e non a confermare dei modelli tanto ammirabili quanto astratti e supponenti.
1. AMBROGIO, Commento al Vangelo di Luca, 5, 16.
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